Come ogni fine anno, WordPress.com prepara un riassunto delle statistiche dei blog dpresenti sulla propria piattaforma. E allora pubblico qui il report riguardante il mio blog/sito principale, 199xhokutonoken.wordpress.com, dei cui risultati sono particolarmente soddisfatto.

sunset

Ecco un estratto:

Il Museo del Louvre riceve 8,5 milioni di visitatori ogni anno. Questo blog è stato visto circa 280.000 volte nel 2014. Se fosse un’esposizione al Louvre, ci vorrebbero circa 12 anni perché lo vedessero altrettante persone.

Clicca qui per vedere il rapporto completo.

Ieri, dopo averlo tanto desiderato, finalmente ho potuto stringere la mano del grande Masami Suda. Un evento che, per quanto breve, mi ha molto emozionato.

Tuttavia, la razza uman… no, aspé…

Tuttavia, quel quarto d’ora al cospetto del maestro è stato possibile solo dopo una vera e propria “Odissea stradale” che tosto vado a raccontarvi.

Dopo una mattinata spesa negli ultimi preparativi e dopo aver mangiato, mi decido a partire. Sono le 14 e 20 circa.

prontoEnrì, vedi che sto partendo adesso. Secondo i miei calcoli sono lì per le 5. Come? Via Cavour? Ok ok…

Infilo gli Scorpions nel lettore CD, inizio a cantare Crazy World, prendo l’autostrada e già mi son dimenticato della via… vabbé, tanto quando arrivo richiamo, dai…

In poche parole, tutto bello gasato, mi sparo un paio d’ore di viaggio tranquillissimo, pare che ci sono solo io sulla strada.

prontoPronto? Dimmi amore… sì, tutto bene, sono all’altezza di Cocullo. Ma ‘ndò cazzo rimane Cocullo? Ah, vicino l’Aquila? Vabbé, comunque sono vivo, la strada è tranquillissima… come? Dici che poi peggiora? Vabbé ci sentiamo dopo.

Nel frattempo, oltre a questa profetica chiamata di mia moglie, mi arriva un messaggio privato su Facebook…

fabrizio

Quando finalmente arrivo all’uscita Roma Est, ingenuamente mi dico:

“Ok, sono arrivato, tanto adesso basterà seguire le indicazioni…”

facepalm

Mai avrei pensato a quello che si è verificato dopo…

Per farla breve, dalle 16 e 38, momento in cui sono uscito dall’auotstrada, dopo una serie davvero imbarazzante di giri in tondo, inversioni di rotta e richieste di indicazioni agli indigeni locali, sono riuscito ad arrivare a destinazione solo verso le 18 e 20 circa, riuscendo a cavarmi d’impaccio solo grazie all’arrangiatissimo Google Maps del telefono.

prontoSì amore, sono arrivato adesso. Come? Ti ricordi quando dicevi “che cazzo ci devi fare del telefono nuovo?” Ecco…

Insomma, finalmente ero giunto al cospetto del maestro. Lì, seduto al tavolino esterno di un bar, fumandosi una sigaretta, c’era l’uomo che ha dato vita all’anime storico di Ken e, più in generale, è stato una delle colonne portanti dell’animazione giapponese per quasi cinquant’anni!

Ora mettiamo in chiaro una cosa: Sono state scattate foto che non vi mostro semplicemente perché ci tengo molto alla mia privacy e, in ogni caso, non è che sia andato lì per vantarmi di aver conosciuto Suda di persona, ma proprio perché, con la stessa innocenza di un bambino, non vedevo l’ora di poter incontrare un uomo così capace ma anche così umile e disponibile con i fans. L’emozione era tanta che, dal momento in cui l’ho visto a pochi centimetri da me, fino a quando non ci siamo accomiatati, non ho fatto altro che farfugliare qualche centinaio di “thank you” sia a lui che alla gentilissima consorte, di cui al momento mi sfugge colpevolmente il nome.
In tutto questo, oltre alle foto, in memoria dell’evento mi sono fatto autografare una copia del film di Ken del 1986, il capolavoro imbattuto tra tutti i prodotti d’animazione dedicati alla serie.

Ad ogni modo, anche questo breve momento si è concluso, allorché il maestro si è diretto con gli altri al ristorante dove avrebbero cenato, mentre io mi trovavo di fronte ad una nuova sfida: avventurarmi di nuovo tra le strade di Roma per incontrare Giorgio Bassanelli Bisbal

prontoGiò, sono arrivato davanti al Colosseo…

Come “dalla parte opposta”!?!?

Ebbene, quando erano ormai quasi le 20, dopo un’ulteriore serie giri a vuoto, punti interrogativi che mi spuntavano in testa ad ogni incrocio, cartelli stradali traditori, e agitazione aumentata dalla spia dell’olio che faceva cucù (ecco che cosa m’ero dimenticato di controllare…), verso le 20 siamo riusciti ad incontrarci anche con Giorgio.
Assieme a lui c’erano anche la bella Jun, Massimo ed un altro ragazzo di cui ora non mi sovviene il nome. Tutti insieme ci siamo fatti una bella chiacchierata e un po’ di risate parlando del più e del meno.

Infine, sempre Giorgio, molto gentile, mi ha accompagnato per indicarmi la strada giusta da cui proseguire verso il Grande Raccordo Anulare e poi giungere all’autostrada. Penso sia solo grazie a lui se ho potuto riabbracciare i miei cari, perché in caso contrario credo che starei ancora girando per Roma chiedendo indicazioni…

Mai più senza un navigatore… MAI!!

KICK-ASS !!

Pubblicato: marzo 29, 2012 in FUMETTI
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Ovvero: John Romita Jr. c’è riuscito di nuovo…
A far cosa?
Semplice, dopo anni e anni di latitanza dai comics americani, il buon Romita figlio (che se non conoscete lui e/o suo padre e vi ritenete lettori di fumetti potete spararvi seduta stante), mi ha richiamato ai miei doveri…
Capita infatti che stamane, nell’edicola dell’ipermercato vedo far capolino quel suo tratto familiare, quello che anni or sono mi fece incollare alla saga del clone dell’Uomo Ragno, e decido di dare uno sguardo a quell’albo sulla cui copertina c’è un tizio magrolino con indosso una tutina verde.

Lo apro, dando una rapida occhiata al redazionale introduttivo e poi inizio a leggere alcune pagine. L’idea di base è la seguente: Dave, un nerd infelice come ce ne sono a camionate, dopo aver perso la madre a 14 anni è rimasto a vivere da solo con il padre, rifugiandosi nella lettura di fumetti di supereroi, nei videogames, nella musica e circondandosi di sfigati come lui. Dave passa il suo tempo a fare figure di merda tentando di rimorchiare una compagna di classe e a fantasticare. I fumetti che non può comprare per mancanza di denaro li scarica da internet, dove partecipa attivamente ad un forum pieno zeppo di altri nerd appassionati come lui.

Ok, ho deciso che lo compro. Voglio vedere che succede.

Un bel giorno, Dave rivela ai suoi compagni un’idea che ha da tempo: Dopo decenni di supereroi di carta e celluloide, sembra strano che nessuno abbia mai pensato di infilarsi un costume e scendere in strada a combattere davvero il crimine.
“Perché c’è gente che vuole diventare Paris Hilton e nessuno che vuole diventare Spider-Man?”
A quel punto, anche i suoi amici sfigati lo deridono: E’ ovvio che farlo davvero significherebbe restarci secchi!
Dave, ancor più deluso dalla reazione dei suoi compagni, si decide allora a provare lui stesso!
Acquistata una muta da sub su Ebay, si arma di due bastoni e inizia la sua seconda vita da supereroe: Le prime nottate le trascorre a cercare di trovere un nome figo e a sperimentare un paio di mosse in solitaria ma, infine, giunge il momento della prova del fuoco. Succede dunque che il nostro Dave ha la brillante idea di affrontare tre graffittari del ghetto…
Finisce che si becca una coltellata all’addome e viene investito in pieno da un’auto mentre tenta di allontanarsi.
Gambe spezzate e colonna vertebrale lesionata…
Tutto questo, costa a Dave 6 interminabili mesi tra ricovero in ospedale, operazioni e riabilitazione. Purtroppo però il giovane non ha messo giudizio: non appena è di nuovo in grado di camminare, si reinfila nuovamente il suo costume improvvisato e, dandosi egli stesso del “coglione”, scende di nuovo in strada per combattere il crimine.
Stavolta però le cose vanno diversamente: Nel tentativo di salvare un uomo dal pestaggio da parte di tre portoricani, Dave si getta nella mischia e, pur prendendo vagonate di cazzotti, riesce a difendere la vittima. La folla intanto si accalca per vedere cosa sta succedendo ed un ragazzo lo riprende con il telefonino: “Questo va subito su Youtube

To be continued…

Insomma, se non l’avete capito, questo fumetto merita. L’idea di base è una cavolata, ma la realizzazione è meravigliosa. Mark Millar e Romita Jr. si divertono a prendere per il culo tutti gli stereotipi classici del fumetto americano, non limitandosi solo a  sbatterci in faccia la realtà, ma imbastendo una trama accattivante capace di tenerti incollato fino all’ultima pagina.  Compratelo ad occhi chiusi!